La Rete della pace: «Realizzare una difesa civile alternativa finanziandola attraverso il sei per mille». Si può aderire in tutte le sedi delle associazioni coinvolte
Scatta anche in Umbria la Campagna nazionale «Un’altra difesa è possibile», con banchetti di raccolta firme a sostegno di una proposta di legge da presentare al Parlamento che chiede la realizzazione di una difesa civile alternativa alla difesa militare che sia finanziata dal bilancio statale attraverso l’opzione fiscale (il 6 per mille) in sede di dichiarazione dei redditi. La proposta è stata presentata lunedì a Perugia dal Comitato Umbro della Rete della Pace in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Margherita Belia (Rete degli Studenti), Mario Bravi (Cgil Umbria), Paolo Tamiazzo (Arci Umbria), Antony Xavier Ladis Kumar (Acli Perugia) e Alessandra Paciotto (Legambiente Umbria).
La proposta La proposta vuole dare piena attuazione all’articolo 52 della nostra Costituzione (la difesa della patria) istituendo nel nostro ordinamento forme di Difesa civile, in coerenza con l’articolo 11 (il ripudio della guerra). Nel concreto, la proposta di legge – che i cittadini potranno sottoscrivere anche in Umbria presso tutte le sedi dei soggetti aderenti oltre che nelle iniziative che saranno messe in campo nei prossimi due mesi – punta all’istituzione e al finanziamento del Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta che comprenda i Corpi civili di pace e l’Istituto di ricerche sulla pace e il disarmo e che abbia forme di interazione e collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, il dipartimento dei vigili del fuoco ed il Dipartimento della gioventù e del Servizio civile nazionale.
Messa a sistema «Dunque – hanno sottolineato dal Comitato umbro Rete della pace – non un nuovo calderone dal quale tirare fuori nuove poltrone o possibili carriere, ma una messa a sistema di corpi già esistenti in uno spirito nuovo di collaborazione e sinergia». Il finanziamento della nuova Difesa civile sarebbe garantito, oltre che dallo spostamento di risorse dalla spesa militare, sostanzialmente rimasta immutata nonostante la crisi, anche dalla possibilità per i contribuenti di destinare a questo scopo il 6xmille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Terra di pace «L’Umbria – hanno sottolineato i rappresentanti della Rete – ha una forte identità sulle questioni della pace, per una storia che tutti conosciamo da San Francesco ad Aldo Capitini. Questa campagna , dunque, può essere un’occasione per rilanciare fortemente l’identità dell’Umbria come terra di Pace». A livello nazionale la campagna è promossa da sei reti che raggruppano oltre 200 associazioni: chi volesse ulteriori informazioni può visitare il sito www.difesacivilenonviolenta.org.