La nostra proposta
La proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
La proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Chi ha dato vita alla mobilitazione per una #AltraDifesaPossibile
Dopo mesi di mobilitazione parte la "Fase 2" della nostra Campagna, con la discussione alla Camera dei Deputati
Con grande piacere la nostra Campagna “Un’altra difesa è possibile” ha appreso la notizia di essere stata inserita tra i Finalisti del Premio della Nonviolenza 2015 nella categoria “Action”. Fino al 24 settembre sarà possibile votare il vincitore sul sito del Premio e sulla pagina Facebook per scegliere la FOTO, il PROGETTO e la SCUOLA
Ecco la distribuzione delle firme raccolte nelle venti Regioni italiane durante la mobilitazione di sostegno alla presentazione della Legge di Iniziativa Popolare: “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta” Sommando inoltre circa un migliaio di firme raccolte in occasioni non territoriali si arriva al totale di 53.435 firme presentate
di Diego Cipriani – per Italia Caritas Finalmente pubblicato il decreto del governo che disciplina individuazione e impiego di 500 giovani che, nel mondo, opereranno in aree a rischio di conflitto o emergenza ambientale. Sperimentazione delicata: entro l’anno il primo contingente? Era stato il sogno di don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta presidente di
Importante presa di posizione della Corte Costituzionale che, con una sentenza di fine giugno 2015, ha ribadito l’importanza e la necessità di un tipo di difesa non militare e non armato. Nell’ambito della sentenza 119/2015 che dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 3, comma 1, del decreto legislativo 5 aprile 2002, n. 77, nella parte in cui
Via libera a un contingente di 500 giovani, dei quali 300 entro l’anno. Grazie ai Corpi civili di pace, 500 giovani in due anni (300 dei quali entro il 2015) dovrebbero partire per aree di conflitto, a rischio di conflitto o in emergenza ambientale, dove svolgeranno azioni di pace non governative. Il progetto – già