L’editoriale di Mao Valpiana (presidente del Movimento Nonviolento) su Azione Nonviolenta, per la conclusione della fase di raccolta firme della nostra Campagna
La raccolta di firme a sostegno della proposta di Legge di iniziativa popolare per la “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della difesa civile, non armata e nonviolenta”, sta giungendo al termine. Al momento in cui scrivo non sappiamo ancora quanti cittadini hanno sottoscritto, la fase di conteggio è in corso. La meta delle 50.000 firme è raggiungibile, ma non certa. In ogni caso entro il 23 maggio dobbiamo procedere con la consegna dei moduli compilati alla Camera dei Deputati, concludendosi i 6 mesi di raccolta a disposizione.
Possiamo comunque dire che è stata un’esperienza assolutamente positiva. Ringraziamo tutti i gruppi sparsi sul territorio che si sono prodigati nell’impegno. In tutte le regioni si sono attivati comitati locali, ben al di là del naturale bacino d’utenza dei nostri movimenti. Sono state centinaia le iniziative pubbliche che abbiamo registrato. Molti sindaci hanno sottoscritto, tanti Comuni hanno aderito e in diversi consigli comunali e regionali sono state approvate mozioni a sostegno della Campagna. Le regioni “forti” dove abbiamo raccolto più firme sono state la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, nel resto d’Italia ci si è mossi a macchia di leopardo, segno evidente che dove ci sono radicati gruppi locali che agiscono, i risultati arrivano. Dunque l’obiettivo politico di allargare l’interesse e aprire una discussione pubblica sul tema della “difesa civile non armata e nonviolenta” è stato raggiunto, e di questo dobbiamo essere contenti e soddisfatti.
Ora il cammino prosegue. Dopo la consegna delle firme alla Camera dei Deputati dovremo agire per effettuare una “pressione politica” sul Parlamento, sui partiti e sui singoli deputati, affinchè i contenuti e le proposte sulla Difesa civile trovino una risposta istituzionale. E’ questo il nostro obiettivo: ottenere il riconoscimento culturale, politico, giuridico e quindi economico della difesa civile, non armata e nonviolenta. Insomma, vogliamo vedere riconosciuta piena attuazione agli articoli 11 e 52 della Costituzione (l’Italia ripudia la guerra, la difesa è affidata ai cittadini).
Per questo particolare importanza assumerà quest’anno la data del 2 giugno. La Festa della Repubblica (nata da un referendum, fondata sul lavoro, la cui sovranità appartiene al popolo, che ripudia la guerra …) è intrinsecamente la Festa della Difesa civile (che sarà nata da una legge di iniziativa popolare, fondata sul lavoro dei cittadini e delle loro associazioni, la cui sovranità è affidata ai difensori civili, e che attua il ripudio della guerra…). La difesa civile, non armata e nonviolenta è difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; difesa dell’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente dai danni che derivano dalle calamità naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni. Diremo questo quando consegneremo le firme alla Presidente della Camera a Montecitorio, e chiederemo ancora una volta che si ponga fine allo scandalo della Festa repubblicana celebrato con la parata militare e delle armi. L’elemento unificante e rappresentativo del nostro Paese non è l’esercito, ma il popolo stesso. Il popolo con la sua capacità (ora smarrita, ma da ritrovare e ricostruire) di difendere civilmente la libertà e la giustizia. Per questo proponiamo che a sfilare il 2 giugno siano le forze del lavoro, i sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i disoccupati, bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile, i singoli cittadini che ogni giorno lottano per la dignità …
Terminata la fase della raccolta firme, la Campagna prosegue. La difesa civile non armata e nonviolenta deve rimanere al centro dell’agire delle 6 Reti promotrici. La difesa, il sostegno e la valorizzazione del Servizio Civile come elemento di difesa della patria, la mobilitazione contro gli F35, la solidarietà sul tema dei profughi, delle stragi in mare, la costruzione dei Corpi civili e la visione di un’Europa come potenza di pace, sono solo alcuni degli obiettivi comuni sui cui continueremo a lavorare.