articolo da “L’Arena” di domenica 13 settembre 2015 (pagina 14)
«Si è impegnata a iniziare l’iter in commissione» La campagna lanciata l’anno scorso in Arena
La presidente della Camera Laura Boldrini ha ricevuto una delegazione della Campagna «Un’altra difesa è possibile» che, con il sostegno di 53.435 firmatari, promuove la legge di iniziativa popolare su «Istituzioni e modalità di finanziamento del Dipartimento per la Difesa civile, non armata e nonviolenta». A guidarla il veronese Mao Valpiana, coordinatore nazionale della campagna lanciata in Arena il 25 aprile dello scorso anno. Le firme sono state consegnate agli uffici di Montecitorio per il conteggio di validità. La proposta, spiega Valpiana, «vuol dare piena attuazione agli articoli 11 e 52 della Costituzione, ripudio della guerra e difesa della patria affidata ai cittadini, e contribuire ad avviare una politica di difesa della popolazione, del territorio, delle istituzioni: il servizio civile, la protezione civile, i corpi civili di pace e un Istituto di ricerche sulla pace e il disarmo». Con il coordinatore c’erano i rappresentanti delle sei reti promotrici dell’iniziativa sostenuta da centinaia di associazioni e da decine di sindaci: Francesco Vignarca della Rete italiana per il disarmo, Sergio Bassoli della Rete della pace, Luisa Del Turco del Tavolo interventi civili di pace, Licio Palazzini della Conferenza nazionale degli enti di servizio civile, Enrico Maria Borrelli del Forum nazionale servizio civile e Franco Uda della campagna Sbilanciamoci!.«Il colloquio», fa sapere Valpiana, «è stato molto cordiale, la presidente conosceva bene il tema e si è impegnata a calendarizzare quanto prima la proposta in commissione Affari istituzionali o Difesa. Noi ora faremo azione di sensibilizzazione nei confronti dei parlamentari affinché si apra un dibattito sulla necessità che venga riconosciuta a livello istituzionale una forma di difesa alternativa a quella militare». Un obiettivo che sembra «utopistico» di questi tempi. «Non tanto» esclama il coordinatore, «poiché è provato che dai Paesi nei quali esportiamo armi poi parte, in percentuale, la stessa quantità di migranti che fuggono da guerre e fame». La seconda fase della campagna partirà da Verona, il 2 ottobre, Giornata della nonviolenza, con un seminario nazionale.
E.S.
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