Da Verona a Roma le iniziative del mondo nonviolento, della Pace, del disarmo e del Servizio Civile per festeggiare una Repubblica che ripudia la guerra
Una giornata per festeggiare la Repubblica e ricordare come sia fondata sul lavoro e sulla pace. È questo il 2 giugno nella Campagna ”Un’altra difesa è possibile”. La mobilitazione, lanciata dalle principali reti della Pace e del servizio civile (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile – Forum Nazionale per il Servizio Civile – Rete della Pace – Rete Italiana per il Disarmo – Sbilanciamoci! – Tavolo Interventi Civili di Pace), ha recentemente concluso la prima fase di azione consegnando agli uffici della Camera dei Deputati le 50.000 firme necessarie alla presentazione di una Proposta di Legge di iniziativa popolare. Un testo che mira alla costituzione del Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta, obiettivo che permetterebbe finalmente, come già prevede la nostra legislazione, di poter assolvere al dovere di costituzionale di difesa della Patria (articolo 52) in maniera non armata.
Il 2 giugno 2015 diventa quindi un traguardo intermedio in cui verranno completati pezzi di percorso lanciati ed intrapresi negli ultimi mesi.
A Verona il ricordo è per il lancio della Campagna stessa, avvenuto durante “Arena di pace e disarmo” dello scorso 25 aprile 2014. Un momento in cui il popolo della pace e del disarmo si è riunito per riprendere un lavoro, come splendidamente evidenziato dalle oltre 13.000 presenze in quella giornata di sole.
“La Repubblica democratica, fondata sul lavoro e sul ripudio della guerra – sottolinea Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento – è l’espressione massima di tutto ciò che è civile. Per questo non vogliamo la parata militare, il rombo delle Frecce tricolori, il presentat’arm! Vogliamo il riconoscimento della Difesa civile come strumento efficace di difesa della Patria”.
Il missionario Comboniano padre Alex Zanotelli in tal senso aggiunge: “Questa politica, così sottomessa ai poteri finanziari e ai giochi delle banche, poco può fare per costruire un’azione forte verso il disarmo. Ci vuole dunque una mobilitazione dal basso dei cittadini. Gli F-35 sono una spesa inutile che la maggioranza degli italiani non vuole, dobbiamo continuare a dirlo”.
Il pomeriggio della Festa della Repubblica che ripudia la guerra è invece di scena a Roma, in una sede istituzionale alta come la Camera dei Deputati. È in quel luogo infatti che la Presidente della Camera Laura Boldrini, insieme al Ministro del lavoro Poletti e al Sottosegretario Bobba incontrerà e dialogherà con le ragazze e i ragazzi che, all’interno delle organizzazioni di Servizio Civile nazionale, stanno prestando la loro opera.
Per le nostre realtà il collegamento tra le due iniziative è forte e voluto perché fin dall’inizio il percorso di “Un’altra difesa è possibile” si è legato, anche in prospettiva, a quello del Servizio Civile nazionale che, ad oggi, è l’unica forma riconosciuta di difesa della Patria con modalità e mezzi non armati.
A questo riguardo Licio Palazzini (presidente della Cnesc) esprime “ringraziamento verso le istituzioni per questa iniziativa, a cui le organizzazioni della Cnesc partecipano in modo massiccio e auspicando che sia l’occasione per confermare l’impegno del Governo a perfezionare il testo di riforma in corso al Senato. Ed ovviamente occasione anche per annunciare l’aumento dei fondi 2016 in modo da avere anche l’anno prossimo lo stesso numero di avvii del 2015”.
“Per la prima volta il mondo del Servizio Civile riceve un’accoglienza istituzionale così importante nel giorno della Festa della Repubblica – dichiara Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum Nazionale Servizio Civile – segno di una crescente attenzione delle istituzioni verso questo istituto di difesa alternativa della Patria, che vede impegnati ogni anno decine di migliaia di giovani insieme ad organizzazioni del Terzo Settore e ad enti pubblici. Confidiamo che la sfida contenuta nella riforma accresca sempre più il ruolo del Servizio Civile nell’attuare politiche di difesa del Paese partecipate dai cittadini e soprattutto dai giovani”, conclude Borrelli.
Occorre ricordare infine che anche l’appuntamento romano va a chiudere il cerchio rispetto all’iniziativa che ha costituito il primo passo di questo lavoro comune e congiunto delle nostre reti: la “Festa della Repubblica che ripudia la guerra” celebrata da diverse organizzazioni il 2 giugno del 2013 con il conferimento di diversi premi a “Testimoni di Pace”. Proprio da quel giorno, nel quale, su invito della Cnesc, si ebbe già un incontro tra la Presidente della Camera Boldrini e le nostre organizzazioni in una sede di Servizio Civile, si sono gettate le basi per poter chiedere davvero (tutti insieme!) il riconoscimento anche istituzionale della difesa nonviolenta.
Questa serie di iniziative, che costituiscono il lavoro quotidiano delle nostre organizzazioni “convergono oggi nel medesimo significato della Festa nazionale come momento principale per riportare al centro dell’attenzione pubblica i valori fondanti della nostra Repubblica – dichiara Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo – rappresentati da quelle categorie sociali che hanno il pieno diritto di essere celebrate in occasione del 2 giugno: le forze del lavoro, i sindacati, i gruppi delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile, i volontari delle numerose associazioni…”