Milllequattrocentotrentadue firme, cinque sindaci, otto consigli comunali

Milllequattrocentotrentadue firme, cinque sindaci, otto consigli comunali.

I dati definitivi di Reggio Emilia per la Campagna “Un’altra difesa è possibile”

Reggio Emilia

Milllequattrocentotrentadue (1432) firme raccolte – tra le quali quelle di Luca Vecchi (Reggio Emilia), Mauro Bigi (Vezzano sul Crostolo), Enrico Bini (Castelnovo nè Monti), Nico Giberti (Albinea), Elena Carletti (Novellara) – di cui settecentodiciannove (719) di cittadini residenti a Reggio e settecentotredici (713) in provincia; otto mozioni consiliari approvate nei comuni di Reggio Emilia,AlbineaBibbianoCavriagoCastelnovo nè MontiCorreggioSant’IlarioVezzano sul Crostolo, con il voto di PD, SEL, M5S. A questi va aggiunta la risoluzione presentata (e approvata) in Assemblea legislativa regionale dal consigliere reggiano Yuri Torri (SEL), come primo firmatario e l’adesione del Consiglio diretivo del Copresc (Comitato provinciale per il servizio civile) di Reggio Emilia.

Sono questi i dati del contributo della nostra città alla Campagna “Un’altra difesa è possibile” alle oltre seimila firme raccolte in regione Emilia Romagna per la proposta di Legge di inziativa popolare per la difesa civile. non armata e nonviolenta, che saranno depositate venerdì 22 maggio negli uffici della Camera dei Deputati. Il Comitato promotore locale – che ha visto lavorare fianco a fianco attivisti del Movimento Nonviolento, che ne ha curato il coordinamento regionale, e della Scuola di Pace, consiglieri comunali e singoli cittadini – esprime grande soddisfazione per questo risultato, particolarmente significativo in un momento nel quale la politica nazionale – ancora una volta – si affida alle armi per “risolvere” problemi, come quello dei profughi, che proprio dalle armi e dalle relative guerre sono stati generati.

Così come la scelta della strada lunga ed impegnativa della proposta di Legge di iniziativa popolare è servita – anche a Reggio Emilia – ad avviare un confronto tra i cittadini, le associazioni, le amministrazioni locali per ridefinire i concetti di minaccia, sicurezza e difesa e le relative priorità, anche il finanziamento della difesa civile, non armata e nonviolenta è demandata, sostanzialmente, alla volontà dei cittadini che ne possono decidere l’opzione fiscale, in sede di dichiarazione dei redditi. Ciò che le Reti promotrici della campagna “Un’altra difesa possibile” vogliono in questo modo favorire è una scelta di consapevolezza e di responsabilità personale, relativa a quel “sacro dovere di difesa della Patria” indicato dalla Costituzione repubblicana. E contemporaneamente una espansione di diritti, che abbracci anche il diritto alla difesa civile, non armata e nonviolenta.

A 70 anni dalla Liberazione ed a 100 anni esatti dall’ingresso nella “grande guerra”, che ha segnato il passaggio moderno e definitivo alla guerra tecnologica, è giunto ormai il tempo di passare dalla retorica della pace, che prepara sempre nuove guerre, alla politica per la pace che ne prepara e costruisce la difesa. Questo il messaggio che arriva in Parlamento anche da Reggio Emilia. E per il quale il Comitato reggiano della Campagna “Un’altra difesa è possibile” ringrazia tutti coloro che l’anno promossa e sostenuta nella nostra provincia.

Comitato reggiano della Campagna “Un’altra difesa è possibile”

qui il link all’album dei Sindaci reggiani per “Un’altra difesa è possibile”: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1083745314973133.1073741840.916120898402243&type=1 

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